Teatro

Luca Ward: 'Per il teatro ci vogliono uomini visionari'

Luca Ward
Luca Ward © Fabrizio Cestari

Attualmente in scena con il musical Mamma Mia!, l'attore e doppiatore ci racconta il suo ritorno in scena, i suoi progetti... e un po' di vita privata.

Classe 1960, Luca Ward è considerato ‘Il doppiatore italiano’. Il suo ‘al mio segnale scatenate l’inferno’ è impresso nella memoria di tutti quelli che hanno visto il film Il Gladiatore. Con i social è diventato virale, tanto da essere oggetto di vignette (meme) e clip divertenti. 

Ha dato e da voce ai più grandi attori del cinema e della televisione e nel tempo si è fatto apprezzare molto anche come attore, docente e scrittore. Ora è in scena al Teatro Sistina di Roma con il musical Mamma Mia!, di Massimo Romeo Piparo (Clicca qui per le Date e i Biglietti) : lasciamo che ce ne parli lui, aggiungendo un breve excursus sulla sua vita.

MAMMA MIA!


Pensavi di tornare a teatro così presto, o tardi in base al tuo punto di vista?
Siamo tornati a teatro molto tardi, ma veramente molto tardi! Anzi, non si sarebbe dovuto fermare nulla. È stata una cosa molto brutta e molto pericolosa, ha messo in difficoltà l'intero sistema che già viveva una situazione difficile. Molti teatri sono stati chiusi definitivamente a causa di questo ritardo.

Quanto è complesso stare in scena con un musical in questo periodo?
Diciamo che dobbiamo rispettare le normative cui siamo soggetti. Il Sistina è una macchina da guerra, il lavoro è impostato bene. Ad esempio andiamo in orario in scena, tranne le prime due repliche dove abbiamo ritardato forse 10 minuti ma lo spettacolo inizia sempre in orario, questa è una cosa che il pubblico apprezza molto. Anche le code che si formano davanti al teatro sono smaltite rapidamente, diciamo che le pratiche burocratiche vengono gestite in modo abbastanza efficiente.

Luca Ward (© Fabrizio Cestari)


Il pubblico è entusiasta di Mamma Mia! A cosa pensi sia dovuto questo riscontro così positivo?
Sicuramente le musiche degli ABBA che sono molto coinvolgenti, ma soprattutto la qualità, quella qualità che negli spettacoli degli ultimi anni è mancata ed è accaduto perché non può fare teatro chiunque, bisogna saper arrivare bene al pubblico. In questo Piparo é maestro; ha acquisito il Sistina che aveva un buco di quattro milioni e mezzo di euro e aveva perso il 90% degli abbonati. Profeticamente mi disse: ‘Sono sicuro che in 2-3 anni il teatro si riprende se si fanno grandi proposte di qualità. Così è stato, ma queste visioni ce l’hanno solo gli uomini di teatro.

Parliamo del personaggio di Romolo, il tuo ruolo nel musical Mamma Mia!
Romolo è di Ostia come me, di cognome fa Desideri come mia moglie, ha molte affinità con Ward. Non ero molto convinto di farlo quando mi è stato proposto ma Massimo Romeo Piparo mi ha fregato mettendomi così la cosa: ‘Ma se trasformassi il personaggio, se Romolo fosse di Ostia e parlasse romano?’ Allora cavolo, si poteva fare! In effetti è un personaggio molto divertente.

Luca Ward in MAMMA MIA! (© Antonio Agostini)


Attore, doppiatore, performer e anche autore, hai scritto ‘Il talento di essere nessuno’. Mi dici in breve l’approccio del prima, il durante e il post pubblicazione?
Guarda, non so come sia venuto in mente a Mondadori, quando mi chiamò la prima volta gli chiusi anche il telefono in faccia perché pensavo fosse uno scherzo di Striscia la notizia! Non sapevo che fare, se farlo, mi sono confrontato con i miei familiari, i miei figli i miei amici. Alla fine mi hanno detto: ‘perché no, la tua vita è un film!’ Così è nato il libro "Il talento di essere nessuno", senza nessuna velleità di scrittore anzi, sono stato aiutato da un giornalista. Però la cosa straordinaria è che ha esaurito le copie in pochissimi giorni.

Nel libro parli della malattia di tua figlia, sarà stato un supporto importante per chi vive la tua stessa situazione, quali consigli hai dato o ti senti di dare?
Ma sai, la malattia si vive in famiglia, consigli se ne possono dare pochi se non indirizzare verso qualche medico o qualche ospedale. In realtà, ho fatto luce su un problema vissuto con mia figlia durante la pandemia, ho parlato della mia esperienza per sottolineare le nefandezze della politica europea. Mia figlia aveva bisogno di un busto anti-rotazione della colonna che viene prodotto solo a Lione, ne aveva bisogno per evitare l’operazione fino alla fine dello sviluppo. Per lo Stato Italiano potevo partire ma per quello francese non potevo entrare. Sono stati chiusi i corridoi sanitari, cosa che non si fa nemmeno in caso di conflitto nucleare. Queste decisioni sono pericolose quando ci troviamo di fronte a una malattia.

Avete dovuto affrontare dei rischi?
Mia figlia ha dovuto anticipare un'operazione che avrebbe potuto fare in un'età più consona, abbiamo si affrontato un rischio. Questa cosa non deve accadere mai più, non si possono chiudere i corridoi sanitari! Spinto da questa incazzatura totale, ho voluto parlare della verità sulla malattia di mia figlia, cosa che fino a quel momento avevo evitato di mettere alla luce per il bene nostro e il suo. Ma era giusto segnalare queste gravi mancanze, ho avuto la fortuna di essere supportato e spinto a parlarne anche da giornalisti come Vespa e da Del Debbio.

Luca Ward (© Fabrizio Cestari)


Tra i tuoi talenti c’è quello di docente, partirà a breve un corso di doppiaggio. Ha intaccato la formazione questo periodo difficile per le arti dello spettacolo?
C’è un rallentamento, come per tutti. Il WordLab, che gestisco con mia sorella Monica più che un corso è un talent scout dove emerge l’attitudine. Puoi studiare, ma se c'è l'attitudine a quel mestiere le cose sono facilitate. Noi incontriamo gli aspiranti doppiatori e capiamo se hanno l’attitudine per fare questo mestiere, se è il caso di continuare a investire nella formazione oppure se è il caso che si concentrino su un altro mestiere.

Dai voce ai più grandi attori del cinema, chi vorresti doppiare e perché?
Ho doppiato tutti e di tutto, ho affrontato film molto complicati in vita mia che è stato difficile doppiare, quindi direi che non ho rimpianti e non ho attori o personaggi ancora in ‘sospeso’. Posso stare bene così.

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Invece di quale personaggio vorresti vestire i panni a teatro?
Questa è una bella domanda! Mi piacerebbe interpretare un personaggio che ho visto portato in scena da Gassman: Achab, il protagonista di Moby Dick. Lo vidi a Genova con mia mamma, ricordo che rimasi incantato, l'ho trovato di una potenza e di una difficoltà tale che supera anche i personaggi shakespeariani, non c'è nulla a confronto! Per età sarei idoneo, chissà un giorno!

Prossimi progetti in cantiere?
Progetti molti, ma bisogna capire quelli che partono. Intanto con Mamma Mia! abbiamo prolungato le date al Sistina fino al 14 febbraio, anche se è un lunedì e solitamente i teatri sono chiusi, diamo la possibilità a chi vuole festeggiare in modo alternativo il San Valentino di essere presente a teatro. Seguirà una tournée estiva e poi successivamente quella invernale. Con il Sistina ci sono diversi progetti in attesa, ma vista la situazione bisogna valutare ancora cosa e quanto produrre.